Lasciare gli ormeggi per non omologarsi di Lina Colasanto

Piccoli oggetti, frammenti di materia, coralli e vegetali. Un mondo riemerso dall’indifferenza e accolto in un sensibile sguardo artistico. Due visioni artistiche e di vita si incontrano questa sera a Rimini, negli spazi della Lavanderia Ricircolo di Cervelli, in via Cavalieri 16. Il locale, alle spalle del Museo della Città, ospiterà alle 19 il vernissage della mostra Relitti, di Maria Cristina Ballestracci, in allestimento fino al 4 giugno. L’artista espone una serie di opere in cui dimorano oggetti dispersi nel naufragio del tempo, relitti che dialogano con emozioni e ricordi. Piccoli dettagli ricomposti nella purezza di una tela bianca o ricoperti di carta velina, suggellati da antiche tecniche orientali. In questa dimensione trova una perfetta armonia l’intervento di Simone Perotti, protagonista, alle 21, dell’incontro “Sogno e libertà nell’epoca dello scollocamento”, tema ispirato al libro dell’autore “Ufficio di Scollamento”. Perotti, ex manager che ha lasciato gli ormeggi per intraprendere una nuova vita e un nuovo lavoro, promuove da anni una filosofia che guarda oltre l’ostacolo. Lo scollocamento è per il lavoratore frustrato l’opportunità per darsi una nuova occasione. Aprire la gabbia in cui ci si sente costretti e trovare così una soluzione altra. Una proposta in reazione al lamento diffuso che fa prolificare il pessimismo e la decadenza della nostra vita. Con lo scollocamento si tenta l’impresa di superare la crisi delle coscienze con una tensione positiva e propositiva, verso una strada non omologata. L’autore presenta il suo libro “L’equilibrio della farfalla”, domani, invece, sarà alla Biblioteca Baldini di Santarcangelo, alle 21, dove sarà protagonista dell’incontro “Scrivere e navigare. Il Mediterraneo, vivere per raccontarlo”. di Lina Colasanto

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